giovedì 22 marzo 2007

PENSIERI E PAROLE 2

"Faccio i miei giri come in un sogno, svoltando gli angoli del viottolo
o del sentiero senza nemmeno accorgemene, saltando ruscelli senza sapere
che sono là, e gridando un buongiorno al mattiniero mungitore delle vacche
senza vederlo.
E' una pacchia, fare il maratoneta, fuori nel mondo per conto tuo senza un'anima
che ti faccia saltare la mosca al naso o che ti dica cosa devi fare o che c'è un negozio
da svaligiare in fondo alla prossima strada.
A volte penso che non sono mai stato così libero come durante quel paio d'ore
in cui trotterello su per il sentiero fuori dai cancelli e svolto davanti a quella
quercia panciuta e nuda in fondo al viottolo.
Tutto è morto, ma bene, perchè è morto prima d'essere vivo, non morto dopo esser
stato vivo.
E' così che la vedo io. Badate, spesso in principio mi sembra d'essere gelato come un baccalà.
Non mi sento nè mani nè piedi nè un pezzo di carne viva, quasi fossi uno spettro che non
sarebbe d'avere la terra sotto i piedi se non la vedesse ogni tanto tra la nebbia.
Ma anche se certuni, in una lettera alla mamma, scriverebbero che patire tutto questo freddo
è un tormento, io dico di no, perchè so che in mezz'ora mi sarò scaldato,
che quando arrivo sulla strada principale e poi svolto nel sentiero.
In mezzo al campo di grano vicino alla fermata dell'autobus sarò caldo come una stufa panciuta
e felice come un cane con la coda di latta.

1 commento:

UARFY ha detto...

Piccola rivelazione: " Queste pochissime righe sono dedicate alla buon'anima di mio fratello!"